Compositore, sassofonista e cantante mugellano, Giovanni Milani si propone di creare una musica che unisca il suo vissuto musicale: il jazz nell’ambito accademico, il pop nella vita quotidiana e l’elettronica nella vita notturna: un suono che scalda ma non brucia. Fotografia N.2 è il suo nuovo album, un viaggio lungo 10 tracce all’interno di un mondo fatto di pensieri malinconici e riflessioni fumose. Ne abbiamo parlato con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Definirmi una persona felice mi risulta piuttosto difficile, di sicuro sono molto meno serioso di quello che si può evincere ascoltando la mia musica, anzi, amo la goliardia e tendenzialmente sono molto scemo e mi piace molto scherzare.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, FOTOGRAFIA N.2, E PERCHÉ?
Indubbiamente Odio andarmene. Parla di un suicidio di una persona a me cara che se ne è andata qualche anno fa, o per fare un riferimento al brano, sono io che me ne sono andato poiché incapace di tenere viva in quella persona la voglia di vivere.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Segui il tempo, è un brano dedicato al ballare e al lasciarsi andare. Ma devo dire che mi fa sempre sorridere ascoltare “Dormo nella Panda” perché per certi versi è un brano un po’ senza senso ma divertente.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Ho sempre pensato che la musica sia un modo per unire le persone, farle sentire parte di una grande famiglia, e non isole distanti l’una dall’altra. Questo ci rende più forti e ci può far superare momenti difficili. Per lo stesso motivo credo che la mia musica possa aiutare a rendere le persone forse non felici, ma quanto meno più serene.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Minuetto di Mia Martini, Balocchi e profumi di Claudio Villa e Song To The Siren di Tim Buckley.

Ecco Fotografia N.2:

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