Fuori dalla stanza è il primo EP in italiano di Hån, cantautrice già conosciuta per i precedenti lavori scritta in lingua inglese. Un EP che rimanda ad una dimensione intima ma reale, affrontando le tematiche della perdita, della crescita e di tutto ciò che esiste in mezzo alle coordinate di questo spettro. Sospese tra atmosfere sognanti ed eteree, a tratti dark, le tracce dell’EP esorcizzano e trasformano il malessere della cantautrice in qualcosa di nostalgico, diventando il mezzo attraverso cui lasciare andare i propri attaccamenti.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Tendo a romanticizzare il mio passato ma sento che sto cambiando molto. Ora che sto lavorando a brani nuovi sono più orientata a scrivere qualcosa che possa farmi sfogare e divertire, specialmente quando viene poi suonato live. Sono una persona abbastanza altalenante ma me la vivo bene, sono curiosa, ora come ora sono interessata a comunicare qualcosa di diretto e reale.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO EP, FUORI DALLA STANZA, E PERCHÈ?
Forse fulmini, ma in realtà non ci sono canzoni particolarmente tristi all’interno del disco. Si tratta più della sensazione di qualcosa che è passato ed è stato bello e giusto così. Infatti c’è molta accettazione all’interno dei brani. Fulmini parla del fatto che sia finito qualcosa ma di riconoscere il valore dell’altra persona a prescindere da tutto.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
Direi labirinto, ha un po’ quell’euforia di quando si è ossessionati da qualcosa e ci si dimentica del resto dei problemi.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Finora mi hanno detto tutti che faccio piangere 🙂

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Scott Strett di Phoebe Bridgers, True Love Waits dei Radiohead e No Hard Feelings dei Wolf Alice.

Ecco Fuori dalla stanza:

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