Natura Docet è il secondo album del cantautore toscano Centherbe (che avevamo già conosciuto per il singolo omonimo), 12 brani che spaziano dal rock alternativo al cantautorato e pop folk. L’artista vuole rompere le convenzioni sociali, le catene che ci rendono schiavi per accedere ad un mondo superiore e sentirsi totalmente sé stesso, esprimendo una grande voglia di cose semplicicome una fiaba, oltre a voglia di naturalezza, di ritorno alle origini e alla natura, senza sovrastrutture. Ne abbiamo parlato con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Non so… scrivo musica molto varia. Sicuramente un po’ di malinconia è spesso presente nei miei lavori. Certo è che il mio cantautorato è prevalentemente rock e intimo, quindi mi sento abbastanza Hypfi. Più che felice mi sento consapevole di fare ciò che amo. Comunque ho ascoltato per anni i Sigur Rós e i Radiohead… quello era uno dei periodi più felici della mia vita, ma la musica non si può certo dire fosse allegra. Nel mio EP La Mala Educación ad esempio, ci sono un paio di pezzi arrangiati con i fiati che sono molto popolari e scanzonati.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, NATURA DOCET, E PERCHÉ?
Forse è quella che dà il nome al disco e lo chiude… Natura Docet appunto. La riflessione della natura, che osservando la nostra razza è spietata e netta. Ciò nonostante madre natura continua a regalarci il sole, il mare, la vita… facendolo senza pensare. La natura non ha bisogno di avere coscienza o morale. Lei agisce e noi dobbiamo muoverci di conseguenza. Tutto qui.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Me ne vengono in mente almeno tre: Il fuoco, mi fa stare bene, mi fa pensare al Messico, agli sciamani e alla liberazione dalle sovrastrutture inutili del nostro tempo. Capelli fuxia è un’altra che trovo molto liberatoria e molto carica, un po’ come Controllo azzerato, che per il ritmo può certo risultare la più felice.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Se uno legge quello che scrivo, si accorge che c’è sempre una speranza all’interno dei concetti, proprio perché io nutro molta speranza nel domani e nella gente, per quanto veda che la situazione non sia semplice circa il futuro in generale. Non devo stare certo a sottolineare che ci siano continuamente guerre o che l’incomunicabilità tra persone stia prendendo un preoccupante sopravvento sul modo di rapportarsi tra essere umani. Io cerco solo di far riflettere e di aiutare a essere più consapevoli della propria natura, del proprio essere e delle cose che ognuno di noi dovrebbe coltivare per stare meglio. Il mio intento non è quello di insegnare, ma di provare a far riflettere, cambiando spesso prospettiva nell’analisi di qualsiasi cosa.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Exit Music (For a film) dei Radiohead, 8 dei Sigur Rós, The End dei The Doors.

Ecco Natura Docet:

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