Francesca Aureli, in arte Aure, è una cantautrice marchigiana classe 2002, che ha esordito con l’EP Al centro del buio. Cinque tracce dal sound pop che raccontano una storia d’amore e il suo sgretolamento, ma che nonostante ciò, riescono a lasciarsi alle spalle il passato per non rimanere nel buio. Pezzi di vita quotidiana, scontri, delusioni, rabbia ma anche rivalsa. Ne abbiamo parlato con lei.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Non tutti i miei pezzi sono tristi, ma la maggior parte sì. Mi sento HypFi diciamo in un modo equilibrato.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO EP, AL CENTRO DEL BUIO, E PERCHÉ?
La canzone più triste di Al centro del buio è forse Tutto Nero, rappresenta proprio la sensazione di sentirsi persi, del non riuscire a trovarsi.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
Sicuramente Filo, quando l’ho scritta ero proprio innamorata!

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
La musica è uno strumento per connettersi alle persone, penso che può renderti felice anche un testo triste perché secondo me aiuta a sentirsi meno soli e un po’ più capiti.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Acqua salata di Chiello, Falling di Harry Styles e Io vivrò senza te di Lucio Battisti.

Ecco Al centro del buio:

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